umberto_aquila

Saturday, May 13, 2006

In barca sul lago

La gita in barca è stata la parte più gradevole della Spring Casimir School.


La nostra vela.


Il nostro equipaggio con il capitano biondo.


Altri fisici o biofisici.

Koninginnedag


Il Koninginnedag, il compleanno della mamma della regina attuale, e' il 29 Aprile.

Gli olandesi partecipano con entusiasmo alla festa e non sono infrequenti le espressioni di nazionalismo nel vestire.

Sunday, May 07, 2006

Sumo in Friesland

Due professori hanno aperto la gara di sumo. Uno era magro, l’altro un po’ meno, tutti e due con i capelli bianchi. Per raggiungere le dimensioni di lottatori di sumo hanno indossato dei grossi costumi imbottiti. Così trasformati in palloni giallognoli con esigue mutande colorate hanno cominciato a guardarsi e a saltellare pronti per l’attacco. Gli scontri, due o tre, sono stati molto brevi: il professore un po’ più pesante dell’altro riusciva con poca difficoltà, e senza incontrare grande resistenza, a spingere l’altro fuori dal ring. Noi studenti, molto divertiti dalla scena, cominciavamo a fare le squadre.




Mi sono iscritto alla gara con Maarten, un ragazzo che lavora con me e che, come me, è piuttosto leggero. Il nostro nome sul ring: Lightning Crashes è stato scelto da lui.

Non so come si giochi il vero sumo e, dai commenti in olandese dell’arbitro, ho capito ben poco anche delle regole della nostra competizione. Ad ogni modo si giocava due contro due e lo scopo era di buttare a terra o spingere fuori dal ring gli avversari. Vinceva la squadra che aveva la meglio su tre match.

Ci sono stati molti incontri prima del nostro. In uno di questi Katja, una ragazza bassina del mio gruppo, è stata presto buttata a terra. Sdraiata sulla schiena e avvolta dal grosso costume sgambettava invano, come una tartaruga, cercando di rialzarsi. Devo dire che la gente si divertiva un sacco e beveva la birra generosamente offerta delle nostre università. Mi divertivo anch’io anche se un po’ preoccupato per la violenza di qualche incontro, dominato da enormi bestioni per i quali la finta pancia era quasi un vestito attillato.

Al nostro turno mi sono vestito e Maarten mi ha chiesto se conoscessi le regole. Io gli ho detto di no e mi sono disposto a fronteggiare il mio avversario. Egli, molto più massiccio di me, ha preso la rincorsa e poi non so bene cosa sia successo, ma ho dato una sonora capocciata in terra. Proprio un Lightning crash. Mi sono rialzato cercando di quantificare i danni. Nulla di grave, ma mi ero reso conto della vera violenza di questo gioco in cui mi ero incautamente cacciato. Mi rinfrancava comunque la certezza di una rapida sconfitta e uscita dal ring.

L’arbitro, senza intuire le mie speranze, voleva però invalidare il primo scontro troppo violento e farcelo ripetere. Sacrificando il mio onore in favore della mia incolumità ho declinato l’offerta fra le risate del pubblico e la sorpresa del mio più combattivo compagno.

La mia speranza, ormai palese, era quella di perdere un altro match e di finirla lì. Per questo, allo scontro successivo, mi sono fatto spingere fuori dal ring cercando di non cadere. Ero pronto a svestirmi quando Maarten mi ha detto che lui aveva sconfitto anche il mio avversario e quindi si andava avanti. Non ci volevo credere, ma così era e quindi ho dovuto giocare ancora altre volte. Credo siano state tre, visto che Maarten è riuscito a vincere, da solo contro due, anche un altro match.

Non so chi siano stati i miei avversari, perché ero senza occhiali, ma penso che questo non abbia grande importanza per come si sono svolti i fatti: chiunque, per ferocia, mi avrebbe sconfitto. Da quel che ho potuto intravedere e da quello che mi ha detto Maarten, penso di essere poi andato in gita in barca con il mio primo aggressore, ma questa, molto più lieta, è un’altra storia.

In the following posts: Koninginnedag and sailing trip!

P.S. Sul corretto uso dei due punti si accettano consigli in privato.