umberto_aquila

Sunday, May 25, 2008

Vers le jour J


Fra una settimana salperemo dalla costa inglese per attraversare la manica.
La nostra grintosa barca, un Bavaria 38 match (vedi foto), si chiama Jeanne d'Arc. Anche se i paesi dell'equipaggio (Ucraina, Belgio, Olanda, Italia e perfino Germania) sembrano piuttosto male assortiti l'arrivo e' previsto per una data tutt'altro che casuale: sbarcheremo in Normandia il 6 giugno!
Se siete curiosi di seguire i nostri vagabondaggi potete cliccare qui.

Lungo la Mosa


Qualche settimana fa sono andato ad arrampicare in Belgio, vicino Dinant. Qui la Mosa ha scavato profondamente il terrreno e si puo' arrampicare su pareti che strapiombano sul fiume.
Noi, non essendo allenati, abbiamo fatto i percorsi piu' facili ma non meno panoramici: dopo tre tiri di corda sei a una settantina di metri da terra e hai un'ampia vista sul fiume e sui boschi intorno. In sottofondo una descrizione del luogo, in tedesco, da una grossa barca di turisti.

Sunday, March 30, 2008

Forza Inter!

Molte finestre hanno gli scuri, altre le tapparelle. In Francia, dei sottili pannelli di metallo, che si ripiegano molte volte ai lati della finestra, servono altrettanto bene lo scopo di protegervi dalle prime luci dell'alba.
Qui in Olanda siamo sprovvisti di questi marchingegni. Quando l'olandese vede la luce del sole si limita a compiacersene e se é religioso rende grazie al Signore.

Io, stanco di svegliarmi al sorgere del sole, sono andato a comperarmi delle tende.
La mia ricerca è cominciata da un negozio super economico dove una commessa dall'aria stanca mi ha detto che avrei dovuto aspettare sei settimane per avere una tenda delle dimensioni giuste.

Cambio negozio e chiedo di nuovo. Questo è un posto un po' più chic, bisogna aspettare solo quattro settimane, e si viene intrettenuti da un commesso spumeggiante. Prima si lamenta del fatto che non parlo olandese e poi si lancia in conversazione in un inglese perfetto. Mi chiede da dove vengo e per quale squadra tifo. Il mio disinteresse per il calcio lo lascia costernato. Mi sento in dovere di rincuorarlo: faccio un accenno alle vicende calcistico-giudiziarie e gli chiedo notizie del campionato.
Mentre calcola il metraggio della stoffa mi dice che è una situazione ingarbugliata, che lui tifa Inter, mi offre delle caramelle, mi chiede cosa faccio nella vita, quanto resterò a Delft e cosa farò dopo.

Quando sto per pagare mi sprona di nuovo ad imparare l'olandese e dichiara che vorrebbe imparare l'italiano per leggere La Gazzetta dello Sport. Anche gurdare Novantesimo Minuto sarebbe stata una buona ragione, peccato che non lo facciano più.
E poi perchè Novantesimo Minuto se la trasmissione ne durava cinquantacinque?

Spero solo che non abbia fatto casino con le misure.

Le droit à l'espoir



"C'est la grande truanderie politicarde, la course aux mandats qui remplissent les poches. Il va falloir choisir entre les perpétuels, les sans-vergogne, les increvables et les affreusement inénarrables, et tu y va pourtant, et tu choisis un nom parmi leurs noms, et ton bullettin hésite au-dessus de la fente, mais tu finis par lâcher ta voix, qui crie, ta voix en tombant dans la nuit close de l'urne...
L'espoir...
Fou comme l'espoir..."

Monsieur Malaussene, D.Pennac

Friday, February 08, 2008

American Chopper


La settimana scorsa, in laboratorio, abbiamo installato un nuovo spettrometro. E allora giu a misurare distanze tra fori, disegnare piastre metalliche, cercare bulloni in ferramenta. Ero sempre col calibro o una brugola in mano.
Quando il disegno di un pezzo meccanico sembrava finito, cominciava la discussione:

- Questa piastra e' troppo spessa!
- Ma no! Se no le viti dove le metti?
- Ma chi te l'ha ordinato di mettere quelle viti li!? Queste altre sono piu' piccole e vanno bene! E questo adattatore, poi, a cosa serve?
- Beh, non so se in officina mi fanno la filettatura della Royal Microscopical Society.


Poi, fatti fare i pezzi in officina, si ricominciava:

- Eh, pero' qui una fresatina in piu' non ci sarebbe stata male.
- Si ma anche due fori vanno bene lo stesso.

Insomma, mi sembrava di essere in una puntata di American Chopper, (Discovery Channel, all'ora in cui, talvolta, mi scaldo una pizza al microonde). dove degli omoni muscolosi discutono la forma della forcella o del parafango da montare sulla loro nuova creazione.
Dello stile American Chopper noi avevamo la maniacale progettazione e la cura delle finiture (due mani di nero satinato). Peccato per i muscoli.

Morte del piccolo guerriero

Era tosto il piccoletto. Tutto artigli e denti affilati sotto una pelliccia vellutata. Io ho ancora i graffi sulle mani ma Djengis se ne e' andato una settimana fa. E mica morire come tutti gli altri. No. Lui su un albero, in una notte di tempesta.

Wednesday, November 21, 2007

Puntata di recupero

Novembre: A Dublino per il matrimonio di Gary: cerimonia in chiesa (gelida) e balli tradizionali irlandesi. A Parigi per predisporre per una sessione di misure da farsi a gennaio.

Ottobre: Quasi sempre a misurare a ritmi serratissimi. Misure interrotte da:
- visita ai nostri fabbricanti di fili parigini;
- un cocktail party a casa mia del quale restano innumerevoli bottiglie in soggiorno;
- due rapide incursioni in Germania. Le destinazioni: tre gruppi di ricerca a Badhonnef, Berlino e Dresden.

Settembre: Gita in barca del nostro gruppo. Con l'aiuto di un velista esperto e con me al timone vinciamo la nostra mini regata. Noiosissima fabbricazione di un campione da misurare.

Sunday, August 12, 2007

Velib et rollers a Paris

Qualche giorno fa sono stato a Parigi per il week end e ho scoperto il nuovo, geniale mezzo di trasporto della capitale: le Velib, le vélo libre. Il mezzo in se e' semplicemente una bicicletta, ma e' una bicicletta pubblica che prendi a noleggio da qualche parte in strada e che lasci da qualche altra parte, in speciali percheggi. Di parcheggi ce ne sono cosi' tanti che in pratica vai dove vuoi. Ganzissimo!

Ancor piu' ganzo e, per un pattinatore inesperto come me, da brividi e' andare in giro per Parigi in rollerblades. Io me li ero portati sperando che mia sorella mi desse una calma lezione di pattinaggio in qualche piazzale. Illuso: sono stato spronato ad attraversare mezza Parigi, dal Boulevard peripherique fino in centro, all'ora del passeggio serale e poi a tornare in dietro. I momenti di panico sono stati molti, ma voglio ricordare qui solamente l'attraversamento al semaforo, in discesa, fra la gente, su comodo selciato. Dopo questa illuminante esperienza mi sono reso conto che andare in universita' coi pattini e' una bazzecola e penso che lo faro' spesso, quando il tempo lo consentira.

Vela !

La prima settimana di giugno sono stato in Liguria per una settimana di iniziazione alla vela.
E' stato molto bello e hanno cercato davvero di farci imparare qualcosa. Si vede pero' dalle foto che i miei risultati sono stati piuttosto modesti.

La concentrazione a bordo e' fondamentale. Cosa mai staro' guardando?

Pronti alla vira !? Viro!

Il metodo didattico del nostro istruttore e' basato sul mettere a buon frutto il nostro spirito di sopravvivenza. In altre parole: se sbagli devi scuffiare, anche piu' volte di seguito (e ritirar su la barca, ovviamente). Questo finche' il tuo istinto di sopravvivenza non si sveglia e capisci che devi restare concentrato e fare le cose per bene. Alcuni sostengono che scuffiare sia divertente. Puo' darsi, ma se fa freddo NO. Nella foto qui sopra siamo reduci da svariate scuffie istruttivo/punitive da cui seguono i capelli bagnati e gli sguardi mogi.

La seconda parte del corso principianti la faro' l'ultima settimana di agosto. Questa volta sara' su barche da due persone! Non vedo l'ora.

Sunday, May 27, 2007

Watlopen

Ieri mattina, in piedi su una spiaggia nel nord dell'Olanda guardavamo il mare. Sulla linea dell'orizzonte, piccoli piccoli, alcuni alberi di un isola a circa 15Km dalla costa. Il resto del paesaggio solo acqua e nuvole.

Confidando nella prossima bassa marea cominciamo a camminare verso l'isola. L'acqua all'inizio arriva alle caviglie, poi alle ginocchia e qualche volta alla vita. Dopo un'ora di cammino, circondati dall'acqua che si estende per chilometri tutt'intorno, ci sentiamo degli imbecilli e ci godiamo questa giornata all'aria aperta.

Le prime zone del fondo a scoprirsi sono degli strati di cozze, poi quando la marea e' al minimo siamo circondati da una distesa piatta e umida punteggiata da vermicelli di sabbia sputata dai molluschi. A tratti le mie scarpe di tela da 8 Euro affondando nel fango morbido e scivolano in avanti.

Purtroppo la nostra camminata e' rallentata da una grassona che alla fine ci fa perdere la barca del ritorno. Dobbiamo aspettare tre ore sull'isola e saro' a casa solo verso l'una di notte.

Dzjengis




La novita' del Petteflet degli ultimi giorni e' un giovane guerriero. Si chiama Dzjengis [genghis], ha circa due mesi e il mento e i piedi bianchi.
La prima notte dopo la conquista del nostro appartamento ha scalato un grosso tappetto arrotolato messo in verticale. Riportato a terra ha riconquistato la vetta in due minuti.


Sunday, May 06, 2007

A Bruxelles in bicicletta

Seguendo l'entusiasmo di Val, che voleva provare la sua nuova bici da corsa, mi sono avventurato in questa lunga pedalata. Ecco, in sintesi, la giornata di ieri.

ore 5.00 Sveglia!
ore 6.30 Si parte.

Km 116 - Crisi di fame - Mangio un panino Brie e soppressata sdraiato sul prato di un benzinaio.

Km 121 - Foro e toro - Ci fermiamo a riparare una foratura accanto ad un pascolo di mucche. Val comincia a muggire e il toro si avvicina minaccioso alla staccionata raspando la terra con una zampa.

Km 160 - Cordolo -Sono nella scia di Val. Lui scarta bruscamente a destra e io mi ritrovo davanti un cordolo di cemento alto una spanna. Prodezza della mia bici che ci passa sopra incurante.

Km 170 - Commissione Europea - Bruxelles - E' l'Open Day della Commisione europea e ci sono molti stand espositivi su progetti dell'unione. Visitiamo anche la sala delle riunioni e le cabine degli interpreti. Mi resta pero' una domanda: cosa fa la Commissione Europea?

Restiamo in giro per Bruxelles a fare i turisti e a bere una birra, poi vado a prendere il treno per Delft. Dopo alcune battute in francese la bigliettaia comincia a parlarmi in olandese. Génial!